Descrizione
La situazione della nostra società si è fatta così seria da far nascere in noi il bisogno di testimoni sicuri, si accresce il bisogno di fari e di bussole. Anche la canonizzazione di Paolo VI risponde a questa esigenza. Ci viene offerto un testimone che ci richiama alla santità.
La caratteristica delle sue scelte e delle sue affinità spirituali avevano come loro centro unificante la figura di Cristo.
Tutta la vita e il magistero di Paolo VI ci mostrano che la santità è possibile e doverosa. Non è la vocazione esclusiva ed eccezionale di alcune grandi anime.
Per questo, auspicava: «Ogni onesta condizione di vita può non solo essere santificata, ma diventare santificante… Attendiamo medici, giuristi, parroci, studenti sugli altari. Lo stesso si pensa a fanciulli santi, a madri di famiglia sante, a uomini celibi santi… La Chiesa oggi tende ad una santità di popolo».
E quanto Montini auspicava nel lontano 1957 oggi è confermato da Papa Francesco nella sua recente Esortazione apostolica “Gaudete et
exsultate”: la santità è una méta alla portata di tutti: «mi piace vedere la santità nel popolo…».
Amministrazione –
Padre Sapienza ha fra l’altro già pubblicato, negli ultimi anni, ben 12 testi sui vari aspetti del pontificato montiniano, tutti editi dall’Editrice VivereIn, che ha mandato in libreria di recente due altri suoi contributi: “Paolo VI. Una storia minima”, ricco di ricordi di piccoli fatti di cronaca e piccoli gesti, insieme a testi e lettere, che mostrano tratti inediti di semplicità e anche di ironia in un papa dai segni profetici, e “Paolo VI e Monsignor Romero”, che illustra il rapporto profondo fra i due.
“La Gazzetta del Mezzogiorno, Lunedì 15 ottobre 2018”