Bimestrale Vivere In 3/2019. Inserto: Don Tonino Bello

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Dal nostro Editoriale:

«In un lungo articolo pubblicato lo scorso mese di Aprile, scritto dopo il vertice voluto da Papa Francesco con i presidenti delle conferenze episcopali mondiali, a Febbraio, il Papa emerito, Benedetto XVI, ha proposto una lucida e profonda analisi sul tema degli abusi sessuali e sulla crisi della fede, analizzandone cause ed errori ed indicando prospettive e rimedi.

Il testo disegna il quadro generale della società nel ventennio dal 1960 al 1980, ricorda il superamento dei parametri normativi esistenti riguardo alla sessualità, precisando come fosse invece necessario apporre limiti alla disponibilità di beni e valori. Ad essere sotto accusa è il Sessantotto, culla del germe relativista penetrato anche nella Chiesa cattolica.

Il tema di fondo su cui avviare una riflessione critica è quello del “collasso della teologia morale cattolica”, che ha reso la Chiesa inerme nei confronti di processi sociali risolventisi nella deriva del relativismo. Al centro, il richiamo alla morale biblica, la cui peculiarità risiede “… nel suo ancoraggio all’immagine di Dio, nella fede nellʼunico Dio che si è mostrato in Gesù Cristo e che ha vissuto come uomo…”.

Nella sua analisi, Benedetto ricorda lʼimpegno di Giovanni Paolo II contro il “collasso morale”, attraverso lʼaffermazione, nell’enciclica Veritatis Splendor, che ci sono azioni che non possono mai diventare buone. La morale fondata sul relativistico principio del bilanciamento dei beni deve rispettare un ultimo limite. Ci sono beni indisponibili, un minimum morale da difendere. Ci sono valori che non è mai lecito sacrificare in nome di un valore più alto e che stanno anche al di sopra della sopravvivenza fisica. Il valore supremo è Dio…».

 

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